Intervista a Cristiano Bilucaglia, founder di Scelgo Zero
a cura di Davide Pellegrini

Buongiorno, Cristiano Bilucaglia viene da un’importante esperienza imprenditoriale in ambito di reselling di forniture elettriche e gas naturale. Alla competenza manageriale unisce, però, da sempre una sensibilità per i temi dell’economia circolare e della filantropia. Comincio con chiedervi informazioni circa questo progetto di moneta complementare, l’Eurocredito. Da cosa nasce l’idea?
Già nel 2008 guidavo una Società per Azioni nel settore delle #Utilities. Ed è proprio in questo periodo che, raccogliendo le considerazioni di colleghi imprenditori, ho iniziato a notare l’indisponibilità di numerose Banche nel concedere credito alle Aziende. In considerazione che la Grande Recessione è nata negli Stati Uniti nel 2007 con la nota crisi dei Subprime, è facile comprendere come già nel 2008 la crisi aveva già raggiunto dimensioni globali.
È in questa fase che ho iniziato ad esplorare sistemi di credito alternativi che dessero alle aziende credito senza l’uso delle Banche. Con questo principio è nato il primo circuito di Mutuo Credito in Italia la cui moneta complementare sottostante si chiama Eurocredito. In pratica ogni Azienda aderente al Circuito poteva acquistare e vendere nel circuito: senza denaro, ma utilizzando gli Eurocrediti. Gli eurocrediti venivano “generati” dalla vendita di beni e servizi ad altri partecipanti al circuito, creando così un circolo virtuoso disintermediando la moneta corrente Euro.
Ho voluto cominciare con l’Eurocredito perché mi sembra importante introdurre il tema della riflessione che gli imprenditori dovrebbero favore su questioni importanti come il benessere sociale. Mi vengono in mente le nuove configurazioni giuridiche nel mondo dell’impresa come le B-Corp e altre. Perché è importante, anche ai fini della crescita imprenditoriale, darsi degli obiettivi sociali e rispettarli?

Dopo oltre vent’anni di attività imprenditoriale, ho ben compreso che così come gli insetti volano di fiore in fiore per cibarsi del loro nettare favorendo l’impollinazione, anche gli imprenditori dovrebbero ricordarsi che vivono in un Mondo vissuto da altre persone estranee al proprio business: ma che, direttamente o indirettamente, un giorno ne potrebbero essere coinvolte. Fare le cose con responsabilità, trasparente e sostenibile significa tenerne conto ed aprirsi a questa possibilità, sapendo che il guadagno è solo una conseguenza di un lavoro ben fatto, non il fine.
Mettiamo a fuoco il progetto #ScelgoZero. Come funziona l’azzeramento delle bollette e perché è davvero una soluzione all’avanguardia e in che misura si parla di “fare del bene”?
SCELGO ZERO from Ivan Baudino on Vimeo.
Il Mercato dell’energia è uno dei più competitivi, complessi e poco trasparenti. Chiunque cerchi di comprendere la propria bolletta, alla fine si trova costretto a pagare senza porre alcuna obiezione. Se a questo aggiungiamo che gran parte del costo delle bollette è gravato da tasse e balzelli vari, ecco che da improbabile il risparmio diventa impossibile. Nonostante ciò, io e il mio socio fraterno Fabio Spallanzani abbiamo studiato una soluzione che consente realmente risparmi significativi fino al raggiungimento dell’azzeramento della bolletta. Per questo motivo l’abbiamo chiamata ‘ScelgoZero’, ed è un servizio che viene erogato dalla nostra azienda ‘uBroker Srl’. In pratica, anziché investire milioni di Euro in pubblicità e testimonial famosi ‘uBroker Srl’, con il servizio ‘ScelgoZero’, riconosce ai clienti segnalatori uno sconto continuativo su ogni bolletta. Più clienti vengono segnalati, e più sconti si ottengono. È il classico progetto “porta un amico” che però è stato potenziato: perché gli sconti vengono riconosciuti ogni mese, per sempre. Abbiamo numerose famiglie intraprendenti che si sono date da fare per segnalare numerosi clienti, con il beneficio di ottenere l’azzeramento della bolletta ottenendo così un arricchimento in termini annuali di migliaia di euro.
Voi siete degli imprenditori atipici e lo dico nel senso migliore del termine. veniamo al tema della filantropia e dell’aiuto a chi non può godere dei vantaggi di una condizione stabile o, magari, è in stato di sofferenza. Quali sono le attività di cui vi occupate e con quali risultati?
Ci sono diversi progetti che seguiamo con continuità, e altri progetti che invece affrontiamo ad hoc.

In particolare ‘BeChildren’, un’organizzazione solidale che sosteniamo costantemente, con cui condividiamo l’obiettivo di aiutare i bambini delle aree più disagiate del Mondo a crescere attraverso lo sviluppo dell’alfabetizzazione e di competenze individuali finalizzate a creare adulti autonomi, competenti ed intraprendenti che saranno le fondamenta della loro nuova civiltà. Per rendere l’idea, come principio, preferiamo insegnare a coltivare un terreno piuttosto che fornire direttamente gli ortaggi. Ci sono, poi, altri numerosi progetti. In primis, il sostegno continuo – attraverso la donazione di pasta artigianale fatta produrre da aziende colpite dal sisma del 2016 in segno di fratellanza tra PMI, e panettoni tutti ottenuti con i risparmi delle bollette azzerate – al ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’, la Onlus caritatevole di Don Adriano Gennari, Superiore dei Sacerdoti dell’Ordine di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, presbitero in odore di santità per le straordinarie guarigioni miracolose che ottiene dal Signore, e per il quale al Monastero abbaziale di Casanova di Carmagnola, nel torinese, approdano fedeli da tutto il mondo, proprio come accadeva con padre Pio a Pietrelcina proprio per via della sua buona fama. Nel 2013, oltre ad aver donato centinaia di uova pasquali in baratto fra imprese agli oratori salesiani Don Bosco di Torino, ho finanziato un tour in baratto fra imprese, con gli Eurocrediti, donando concerti dello stimato cantautore e bluesman Andrea Mingardi & The RossoBlues Brothers Band ai comuni terremotati dell’Emilia per via del sisma del 2012, e a quelli italiani in crisi per via dell’effetto stringente del patto di stabilità di montiana memoria. Nello stesso anno ho finanziato il Monumento Nazionale alla Memoria del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 30° Anniversario dalla scomparsa: un busto che fa bella mostra di sé all’ingresso dell’area verde dello storico ex nosocomio di Collegno, realizzando così anche il sogno del giovane scultore piemontese di fama internazionale Francesco Marinaro di compiere la sua prima opera pubblica entro il 24° anno di età, proprio come fece anche il sommo Michelangelo. A giugno 2018, per la ricorrenza del 150° dalla fondazione, invece, con l’amico giornalista e benefattore Maurizio Scandurra, ho donato il candelabro artistico liturgico per l’altare di Maria Ausiliatrice, la grande basilica torinese sognata e costruita da San Giovanni Bosco, seconda solo a San Pietro in Vaticano per numero di visite annue. L’opera è stata fusa dai Fratelli Armando e Pasquale della rinomata ‘Pontificia Fonderia Marinelli’, Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO’, dall’Anno 1000 a oggi la prima e più antica fabbrica di campane e arte sacra al mondo. Dulcis in fundo, nell’estate del 2018 ho finanziato lo ‘Zero festival Beer’, rassegna estiva gratuita di grandi nomi del cabaret nazionale e della musica italiana a Pianezza, il comune del torinese in cui risiedo, e cui tengo molto a livello di rilancio e valorizzazione del territorio. E molto altro bolle in pentola anche per il 2019. Fare del bene fa bene.
Questo numero è dedicato al tema del regalo/del dono. Se doveste pensare a regalarci una visione, a tracciare uno scenario per contribuire a sostenere uno sviluppo sano dell’ecosistema imprenditoriale. Quale potrebbe essere l’auspicio?
Maggiore risorse per le Imprese significa ottenere maggiore benessere per tutti. Con la riduzione delle imposte e la riduzione del cuneo fiscale si otterrebbero stipendi più alti, oppure minor tempo dedicato al lavoro a parità di reddito. Si alimenterebbe così un circolo virtuoso che porterebbe l’Italia ad incrementare velocemente il PIL con conseguente aumento del gettito fiscale anche con una riduzione significativa delle aliquote. Pertanto, il dono lo chiedo al Governo a nome di tutti gli imprenditori italiani.