a cura di Redazione
#Cigno ha alle spalle una storia piuttosto solida. nasce nel 1952 ma, fino al 2006 quando viene rilevata dai fratelli Bernardi, ancora non punta sul design delle biciclette. Come avviene questo passaggio e con quale modello organizzativo l’azienda ha cambiato la sua missione?
Cigno è il marchio impresso dal 1952 sulla maggior parte dei lucchetti per biciclette al telaio. Nato a Treviso e di proprietà della famiglia Dalla Pace, viene utilizzato sino al 2000, anno in cui la produzione dei lucchetti Cigno viene messa in discussione ed infine sospesa a causa dei costi troppo alti e di un mercato globale inebriato da prezzi di produzione e consumo sempre più bassi. A causa dell’alto grado di artigianalità, che impone volumi di produzione limitati e tutti numerati, i lucchetti Cigno diventano ben presto un vero e proprio oggetto del desiderio. Ed è qui che entrano in gioco Marco e Gianluca Bernardi, che hanno in mente un progetto ambizioso di rilancio del Brand: riversare la propria esperienza pluriennale nel mondo delle biciclette per crearne una unica ed inimitabile. Nasce così, nel 2007, la prima collezione di bici di alta gamma Cigno che si distingue da subito sul mercato per lo stile retrò interpretato in chiave contemporanea, per il processo di assemblaggio realizzato interamente a mano da artigiani italiani e per l’attenzione maniacale ai dettagli che fanno di ogni bicicletta Cigno un pezzo unico, dal valore pregiato.
Cigno ha puntato su un design molto sofisticato e si intuisce il posizionamento su alta gamma. Dalle versioni classic e sportive per uomo e donna, sviluppate in diverse cromie, si arriva alla Cigno Veloce, decisamente più casual e destinata ad altri target. Nel complesso e variegato panorama del mondo bike Cigno ha puntato decisamente sulla leadership del prodotto da passeggio. Sbaglio?
Le biciclette Cigno sono un prodotto unico, difficilmente classificabile all’interno del mercato. Sicuramente quando parliamo di Cigno parliamo di un brand di fascia alta, posizionato nel cuore del settore luxury goods: un prodotto artigianale, realizzato con materiali di primissima scelta e sapientemente rifinito a mano, dal prezzo assolutamente compatibile con la sua qualità. La strategia di Cigno è semplicemente quella di promuovere i nostri prodotti rispetto ad un pubblico che ha la possibilità di apprezzarne il concetto, le caratteristiche tecniche e che vuole potersi permettere un pezzo di Made in Italy originale, elegante e prezioso.
Mi ha colpito la suggestiva strategia delle Esposizioni, che vi ha portato a partnership d’eccellenza come Paul Smith, Davide Cenci, Giò Moretti, Belstaff, Belsito, ecc. Ci spiega in cosa consiste?
Le nostre esposizioni sono il risultato di importanti collaborazioni con stilisti, gallerie storiche e addetti ai lavori del settore moda, con cui in precedenza aveva collaborato Gianluca Bernardi, che hanno più o meno avuto tutte la stessa origine: un incontro casuale, un colpo di fulmine che scatta e la voglia di portare valore aggiunto alle nostre biciclette, come alle cornici che di volta in volta ci hanno ospitato. È stato così per tutti i negozi in cui sono state esposte le biciclette Cigno ed è stato così per la collaborazione con Sir Paul Smith, della quale siamo stati davvero onorati, nelle sue Boutique di Londra e Parigi. Proprio per lui abbiamo realizzato una Edizione Limitata Gold Fixed, realizzata in soli 30 esemplari.
Parliamo della distribuzione. Un prodotto così sofisticato e di nicchia prevede come strategia negozi monomarca, partnership con centri commerciali d’élite o cos’altro?
Le biciclette Cigno sono disponibili esclusivamente su ordinazione, acquistabili direttamente sullo store online ufficiale www.cigno.it oppure, solo in alcuni periodi, in fashion store selezionati.
Dal punto di vista delle strategie di comunicazione, come è organizzata Cigno?
Cigno è a tutti gli effetti un marchio di BRN Bike Parts. La comunicazione e la strategia commerciale legata al brand è gestita dal team marketing di BRN Bike Parts, grazie al prezioso supporto di un prestigioso Ufficio Stampa sito a Milano, da sempre capitale internazionale della moda e del design.