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Come si sta evolvendo il sistema dei pagamenti

La prima forma di pagamento utilizzata dall’uomo è riconducibile al baratto, occorre arrivare al VII secolo a.C., in Lydia per trovare la prima moneta, Elektron. Da quel momento in poi, tutto lo sviluppo economico della società umana si è basato sull’utilizzo del denaro attraverso strutture di gestione via via sempre più articolate.

Come si sono evoluti i sistemi di pagamento con la tecnolgia

Facendo un grande salto temporale fino ai nostri giorni, dobbiamo osservare che è proprio nelle modalità di scambio del denaro che la si è concentrata in modo particolare. Dall’introduzione della carta di credito come la conosciamo oggi, nel 1958, a Fresno, in California, quando Bank of America spedì a 60.000 residenti della cittadina una busta con un particolare rettangolo di plastica, fino alle , in questi pochi decenni abbiamo assistito alla più straordinaria evoluzione delle modalità con cui scambiamo valore.

Negli ultimi vent’anni, in particolare, sono nati strumenti di pagamento che hanno fatto di Internet il loro veicolo. La società che ha creato la piattaforma più famosa è PayPal, fondata col nome di Confinity, nel 1998, a San Jose (di nuovo in California, terra alla quale dobbiamo gran parte dell’innovazione che utilizziamo quotidianamente). Quotata al Nasdaq nel 2015, oggi capitalizza oltre 140 miliardi di dollari e vanta numerosi emuli, tra cui i colossi della tecnologia che hanno sviluppato Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, Amazon Pay integrando i pagamenti nelle loro piattaforme.

Poi c’è la Cina, un mondo a parte anche da questo punto di vista, dove oltre l’80% dei pagamenti viene effettuato attraverso dispositivi mobili, tipicamente con WeChat Pay e Alipay.

Sin qui, rimaniamo all’interno del sistema transazionale tradizionale che vede le istituzioni finanziarie protagoniste di riferimento, sia dal punto di vista regolamentare, sia da quello operativo. Nel 2009 accadde qualcosa che, in poco più di un decennio, ha sparigliato le carte del modo stesso con cui si concepisce una transazione: fu introdotto il Bitcoin[1].

La tecnologia , alla base del Bitcoin e delle migliaia di criptovalute nate sulla sua scia, ha dimostrato che è possibile concepire un mondo dove non sono più necessari sistemi centralizzati per consentire l’effettuazione di transazioni sicure. Stiamo entrando in una fase storica dove la decentralizzazione potrà davvero modificare in profondità la struttura economica e sociale.

Il solo annuncio di Libra[2], A simple global currency and financial infrastructure that empowers billions of people, per citare la mission pubblicata sul sito della Libra Association nel giugno 2019, ha prodotto una serie di reazioni che dimostrano il potenziale dell’impatto di un sistema di pagamento che non si fonda sulle istituzioni centralizzate che conosciamo. Dai governi alle banche centrali, tutti si sono posti domande sulle implicazioni di un futuro lancio di Libra su scala planetaria, grazie alla diffusione di Facebook, primo promotore del progetto, che potrebbe incorporare un wallet nei profili degli utenti.

Intanto, la Cina si prepara al lancio dello yuan digitale[3], un nuovo metodo di pagamento basato anch’esso su blockchain ma sotto il controllo del governo, secondo le regole della Encryption Law, introdotta a ottobre dello scorso anno e resa operativa dal I gennaio 2020.

Anche se la maggior parte di noi non si rende conto dei cambiamenti profondi che stanno avvenendo nel modo stesso con cui concepiamo la gestione del valore, è necessario sapere che tutto ciò cambierà molti dei punti di riferimento ai quali siamo abituati, banche e istituzioni finanziarie in primis.

Sottolineo il termine valore perché non ci stiamo riferendo al solo denaro, il concetto va esteso a tutto ciò che deve avere caratteristiche di unicità come, per esempio, contratti, identità, diritto d’autore, ecc. La blockchain, come registro pubblico, distribuito e immutabile, è la tecnologia che, più di ogni altra, promette di traghettare l’evoluzione di Internet da sistema di condivisione di informazioni a piattaforma di gestione del valore, la cosiddetta Internet Of Value[4].

Cosa porteranno questi cambiamenti nel mondo del commercio?

Probabilmente non ci sarà, a breve, un’evoluzione paragonabile a quella avvenuta nel passaggio dal baratto alla moneta ma, certamente, l’impatto sarà potente ed è già visibile, soprattutto in quei paesi dove le persone non bancabili che dispongono di accesso a Internet hanno già iniziato a utilizzare le criptovalute[5]. Oppure nel caso dei migranti che possono trasferire valore ai famigliari rimasti nei loro paesi d’origine senza sottostare alle forche caudine delle società di money transfer.

 

[1] https://bitcoin.org/it/

[2] https://libra.org/en-US/

[3] https://asia.nikkei.com/Business/Markets/Currencies/China-s-digital-yuan-takes-shape-with-new-encryption-law

[4] https://www.zerounoweb.it/software/blockchain/blockchain-verso-linternet-of-value-come-trasferire-valore-attraverso-asset-digitali-unici/

[5] https://cryptonomist.ch/2019/12/02/africa-futuro-criptovalute/

 

Foto di Worldspectrum da Pexels

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TAG:
Blockchain,Criptovalute,Tecnologia
È Innovation Manager, Presidente dell’Ass. Italiana Sviluppo Marketing, (https://www.aism.org) nonché Chief Advisor del LabDEC, Laboratorio di Finanza Decentralizzata e Blockchain presso la SAA – School Of Management dell’Università di Torino. Docente a contratto dal 1996 presso il Politecnico e l’Università di Torino, svolge attività di divulgazione sui temi dell’innovazione e del marketing.

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