Utilities e tecnologia

Gestire il cambiamento e stimolare la creatività

New York, al primo piano del Museum of Modern Art (MoMA) fino a 5 marzo 2023 è stata esposta un’installazione video particolarmente atipica: l’immagine è un’imponente proiezione di circa cinquanta metri quadrati prodotta da un’. Fa parte del progetto di un’artista di origini turche, Refik Anadol che a partire dal 2021 ha raccolto una mole di 380.000 scatti dedicati a 180.000 differenti pezzi d’arte e ha trasformato il tutto in un qualcosa di diverso, filtrandolo attraverso gli “occhi” di una macchina che crea forme originali, mutevoli e inaspettate.

In un mondo che va in questa direzione, che produce innovazione e creatività da una macchina ha ancora senso parlare di creatività umana? Sarà ancora una competenza necessaria nel mondo del lavoro? Per capire i confini di questa competenza è necessario andare oltre la tipica visione della creatività come dono e “genio” per pochi e considerare la creatività in maniera più ampia, come caratteristica umana che ognuno di noi ha sin da bambino in modo innato perché insita nel funzionamento stesso del nostro cervello. Il nostro cervello, infatti, è una sorta di macchina predittiva, che elabora concetti continuamente proprio manipolando pensieri astratti, simulazioni e piani per il futuro. Crescendo però abbandoniamo il pensiero laterale o divergente tipico dei bambini che guardano ad ogni oggetto senza pregiudizio, a favore di una serie di “fissità funzionali” per quanto riguarda l’utilizzo degli oggetti. La nostra “economia cognitiva” ci spinge a vedere il mondo intorno a noi in modo standardizzato e a guardare all’uso degli oggetti solo nella loro funzione più comune. Non è il solo motivo per cui smettiamo di essere creativi: pensiamo al “mental set” che ci costringe a rimanere ancorati alle soluzioni adottate in passato, impedendoci di vedere possibili tecniche migliorative o i “vincoli inutili” cioè delle barriere invisibili che ci imponiamo senza un motivo reale. L’esempio più famoso è il problema dei 9 punti. Hai una penna e devi collegare tutti i punti senza alzare la penna dal foglio di carta una volta che hai cominciato a collegarli. Avete mai provato? Vi lascio il disegno per allenarvi:

Avete trovato la soluzione? Per farlo siete dovuti andare oltre la gabbia invisibile che in un primo momento vi ha sicuramente bloccati nell’elaborazione della soluzione.

L’esercizio appena svolto dimostra come in realtà la creatività possa essere allenata e sviluppata attraverso esercizi semplici sia sul lavoro che nella vita privata. Tutte le tecniche di brainstorming, ad esempio, non fanno altro che spingere il nostro ragionamento verso il pensiero divergente, trovare soluzioni alternative e guardare al problema da un punto di vista del tutto nuovo. La creatività, infatti, rimane ad oggi una competenza fondamentale nel mondo del lavoro perché alla base ad esempio del problem solving, cioè della capacità di identificare i problemi, analizzarli, generare alternative e prendere decisioni efficaci per superarli. Anche fare una semplice passeggiata, ascoltare della musica, fare meditazione, colorare o qualunque attività manuale può aiutarci ad abbassare i livelli di stress e le paure che tipicamente bloccano il pensiero creativo.

Ma la creatività intesa come flessibilità e apertura mentale è fondamentale anche per affrontare più in generale un mondo in continua evoluzione come quello che viviamo oggi: i cambiamenti a cui porterà l’utilizzo dell’, ad esempio, ci porranno di fronte a grandi sfide. Sarà la macchina a sostituire l’uomo o l’uomo avrà la capacità di utilizzare questo magnifico acceleratore per giungere a risultati inimmaginabili in pochissimo tempo?

Proprio le abilità creative e la capacità di adattarsi al nuovo modello di lavoro ci consentirà di ottenere il meglio dalle potenzialità di questo strumento come, ad esempio, ha realizzato Kartell con la sedia Ai: uno dei primi prodotti nati con l’utilizzo dell’AI, dall’ispirazione del famoso designer Philippe Starck. Il sistema di intelligenza artificiale ha ricevuto una semplice sfida progettuale da parte del designer (sostenere il corpo con la minor quantità di materiale ed energia possibile) e, attraverso quello che Starck ha definito “un nuovo linguaggio, un nuovo tipo di scambio”, il sistema ha iterato e appreso fino alla progettazione del prodotto finale. L’idea creativa e strategica del designer rimane centrale, mentre il lavoro lungo e noioso di calcolo è stato lasciato alla macchina.

Il futuro che ci attende sarà investito da nuovi e incredibili cambiamenti: allenarsi alla sfida e alla creatività sarà la chiave per governare gli eventi e reinventare giorno per giorno il proprio modo di creare, innovare e immaginare il futuro.

 

Img copertina: Freepik

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AI,intelligenza artificiale
Riferimento nei progetti food e distribuzione moderna di Cavalieri Retail. Studiosa di trend di mercato e di innovazione nei processi retail. Da anni si occupa di progettazione e formazione in ambito aziendale.

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