“I rivenditori devono evolversi con il consumatore per mantenere la rilevanza del proprio marchio nel 2022 e oltre”, sono queste le parole pronunciate da Kyle Monk direttore di Insight & Analytics, presso il British Retail Consortium, con le quali ci si rende conto di quanto il mondo sia cambiato negli ultimi due anni.
Il consumatore assume infatti un ruolo sempre più da protagonista all’interno dello scenario Retail e le aziende hanno dovuto prenderne atto.
Le nuove tecnologie hanno dato accesso a molte informazioni rendendo il consumatore più specializzato e preparato, fornendogli al momento dell’acquisto una maggior consapevolezza. Se fino a poco tempo fa all’interno del punto vendita il cliente aveva come obiettivo primario quello della soddisfazione di un bisogno, ora invece, associa a questa necessità l’impegno etico nei confronti dell’ambiente, affermando di preferire prodotti ecologici e sostenibili e di essere fortemente influenzato anche dal tipo di packaging o materiali utilizzati.
“Nel Regno Unito il 41% dei britannici ha riconosciuto che le scelte riciclabili e gli imballaggi sostenibili influenzino le loro decisioni d’acquisto e il 70% sia disposto a pagare un sovrapprezzo del 5% per i prodotti sostenibili.” (cit. Forbes)
Il Sole 24 ore, nell’ambito della GDO, riporta invece che “durante il lockdown, il 20% degli italiani ha preferito cibi prodotti con metodi a basso impatto ambientale, il 12% ha acquistato prodotti alimentari con packaging sostenibile e il 30% ha sperimentato i prodotti biologici per la prima volta.”
La pandemia si è espansa nel mondo incessantemente e allo stesso ritmo processi che in tempi normali sarebbero avvenuti nell’arco di 10- 15 anni, sono stati portati avanti in soli due anni.
In molti si chiedono come abbiano reagito a questi cambiamenti le aziende di tutto il mondo e, da recenti indagini è emerso, come alcuni siano stati in grado di mutare e adattarsi a quelle che erano le nuove richieste, mentre altri, convinti che fosse un fenomeno temporaneo che nel breve periodo si sarebbe esaurito, hanno deciso di mantenere il proprio stampo, rischiando però di perdere una grande quota di mercato.
Un ruolo fondamentale è stato ricoperto dai social network che fanno parte della quotidianità di ciascun utente e influenzano nel profondo idee, pensieri e preferenze. Dal 2020, a causa delle chiusure dei punti vendita per il Covid-19, si è diffuso lo shopping online grazie al quale è stato reso possibile l’acquisto in qualsiasi luogo del mondo e in qualsiasi orario. Ad oggi questo si dimostra ancora un mezzo utile per incuriosire il cliente e spingerlo a recarsi presso il punto vendita dove otterrà il valore aggiunto dell’assistenza customizzata dell’addetto vendita.
A quest’ultimo verrà fornito un importante strumento, ovvero quello di avere l’accesso allo storico degli acquisti o delle ricerche del cliente per potergli suggerire il prodotto migliore in base alle sue esigenze. Sarà dunque compito del sales assistant fargli vivere una customer experience totalizzante e dargli dei buoni motivi per tornare successivamente in store.
Concludendo si può affermare con certezza che siamo soltanto all’inizio di un grande mutamento globale. Nonostante l’aumento dei costi influirà sul potere d’acquisto della popolazione, le aziende, affiancate da esperti del settore, potranno portare il loro bacino di utenza a crescere esponenzialmente e saranno in grado di trasmettere la loro vera identità per raggiungere una parte di clientela sempre più ampia e fidelizzarla nel migliore dei modi.
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