La rivoluzione del #Metaverso è ormai tangibile. O faremmo meglio a dire visibile? Sì, perché il nuovo universo firmato Meta di veramente tangibile ha ben poco. Un mondo virtuale in cui gli utenti possono immergersi nella rete come se si trovassero a tutti gli effetti nel mondo fisico. Musei, store virtuali, gaming: le opportunità sociali, creative e professionali messe a disposizione dal Metaverso sono molteplici e tutte altamente innovative. E i brand sembra ne stiano facendo già tesoro.
LA NUOVA FRONTIERA DELL’INTERAZIONE
Gli avatar che popolano il Metaverso si muovono nel nuovo mondo e incontrano altri utenti. Possono creare oggetti o proprietà virtuali, partecipare a concerti e conferenze, viaggiare, fare acquisti di ogni tipo attraverso le criptovalute. È la nuova frontiera dell’interazione, che nel retail ha la sua massima espressione. Come nell’esempio di Nike, che nella sua Nikeland, una città virtuale con la sua sede e una serie di campi di gioco, permette agli utenti di gareggiare e provare scarpe e capi di abbigliamento Nike.
Costruire esperienze tridimensionali dà alle aziende la possibilità di attrarre i consumatori attraverso una modalità mai sperimentate prima, osando molto più di quanto un sito conversazionale possa fare. Soprattutto, permette di far provare servizi e prodotti in maniera memorabile, unendo la velocità del digitale all’esperienza dello store. Il meta-shopping soddisfa in pratica le necessità del consumatore moderno, che è in cerca di relazione, sostenibilità, rapidità, intrattenimento.
IL RETAIL NEL METAVERSO
Le interazioni online sono dunque ormai imprescindibili, anche nel retail. La pandemia ha spinto l’acceleratore della digitalizzazione e ha preparato il terreno a un nuovo modo di concepire il rapporto tra fisico e virtuale nelle aziendee per qualsiasi genere di prodotto. Un’evoluzione che apre la strada a esperienze sempre più immersive e ingaggianti.
Ma attenzione: non si tratta della tendenza a trasportare più persone possibili in un mondo ogni giorno più virtuale. Piuttosto, la strategia consiste nel creare la giusta sinergia tra i due mondi. Una relazione in cui le attività digitali rappresentano un impulso produttivo a quelle del mondo fisico e viceversa, con lo scopo di fidelizzare gli utenti negli ambienti virtuali e lasciare che riconducano queste esperienze anche nella realtà. Una strategia a cui l’omnichannel ci ha già nel tempo abituato.
LA STORIA VIRTUALE DEI BRAND
Oltre al vantaggio di utilizzare uno strumento nuovo per catturare l’attenzione dei propri clienti, quella che il Metaverso offre è l’opportunità di raccontare la propria storia. Le esperienze virtuali richiamano colori e narrazioni che caratterizzano il brand già negli store fisici: lo storytelling acquista così un valore potenziale ancora più alto e le aziende hanno ora la possibilità di costruire un intero mondo a espressione dell’identità del proprio marchio. Senza porre limiti alla creatività e al passo con clienti sempre più abituati alle esperienze di realtà mista. In modo non troppo diverso dal mondo fisico, infatti, anche nel Metaverso i brand possono acquistare o affittare dei lotti di terreno virtuali – detti virtual lands – per poter costruire e mettere in piedi il proprio business.
Insomma, un’ottima occasione per compiere attività di brand awareness traducendo purpose e valori del marchio in una forma ancora più universale. Non solo, questa realtà virtuale rappresenta un touchpoint non indifferente dove poter intercettare e catturare l’attenzione delle nuove generazioni come Millennials e GenZ. E poter parlare lo stesso loro linguaggio, tutto digitale.
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