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La nuova identità Cavalieri Retail

Il aziendale è un’azione di marketing che punta a riposizionare un brand già esistente. Non si tratta però, solo di un semplice cambio di nome o di logo ma di un’operazione ben più complessa che fa riferimento alla percezione del brand, dei valori e della mission aziendale da parte del pubblico. Una scelta che si rivela necessaria in quanto mercati, concorrenti e i consumatori sono in continua evoluzione.

Abbiamo affrontato queste tematiche con Edgardo Bianco, esperto di , che ha seguito in prima persona il rebranding aziendale di Cavalieri Rertail.

Edgardo Bianco

 La nuova identità di Cavalieri Retail è stata modificata in modo significativo nell’ultimo anno.  Sono stati tanti gli elementi che hanno caratterizzato la nuova Brand Identity. Ce ne vuoi parlare?

Farei una premessa della ragione per cui, in un arco di tempo variabile della storia di un’azienda, sia necessario apportare dei cambiamenti all’identità aziendale.Ogni azienda “sana”, si evolve nel corso del tempo e i cambiamenti spesso sono percepibili nella sua interezza, più dall’esterno che alle persone coinvolte internamente. Accade dunque che l’immagine assuma un profilo diverso dall’identità, laddove come “identità” non si intenda quella visiva, ma quella sostanziale. Ecco che allora nasce la necessità di allineare i due piani e lavorare per ristabilire quel giusto equilibrio tra l’identità conquistata nel tempo attraverso esperienza e successi e quella trasmessa con gli strumenti di comunicazione in uso.Questa operazione è addirittura catartica, in alcuni casi, agendo da stimolo e recuperando quell’orgoglio di appartenenza che nel tempo potrebbe essersi affievolita. Gli elementi utilizzati nell’attualizzare il posizionamento di Cavalieri Retail, son stati essenzialmente quattro. Il   restyling leggero del marchio, il payoff, il linguaggio visivo e quello letterale.

La scelta di modificare il payoff da “Store and People Marketing” a “Empower your mission” da cosa è stata dettata? 

Direi che è stata dettata dalla necessità di esprimere non solo una funzione tecnica, ma sopratutto il valore del lavoro dei professionisti di Cavalieri Retail. Vedi, questo payoff entra nel merito “caldo” del loro lavoro: Cavalieri Retail è un potenziatore dei valori delle aziende per cui lavora, perché non dirlo subito? E’ un concetto forte e chiaro.

Possiamo definire il rebranding aziendale come una sfida che può migliorare il valore di un brand. Ma quali rischi si possono incontrare in questo processo?

Tutte le operazioni di rebranding non devono essere solo un gioco di grafica e di imbellettamento. Quando lo sono il pubblico lo percepisce e nasce il problema. Senza contenuti autentici che motivino il cambiamento, qualsiasi operazione di rebranding è destinata a suscitare un interesse parziale e sterile. Le vere operazioni di rebranding, attivano percezioni nuove nei confronti della marca e sono attrici di un vero repositioning.

C’è qualche consiglio che vorresti dare alle aziende che vogliono intraprendere un tale cambiamento?

Più che dare consigli, suggerirei di non avere fretta. Prendere il tempo utile ad analizzare la propria realtà, i propri obiettivi, le prospettive a medio termine e non risparmiare su un tipo di lavoro che dovrà rappresentarle per i prossimi 10/20 anni, se fatto bene. Identità e immagine devono viaggiare il più possibile affiancate. Essere riconosciute e riconoscibili in modo chiaro, è straordinariamente utile a risparmiare molto denaro e tempo in questo modello di business nel quale siamo chiamati a correre. Soprattutto avere coraggio di uscire dagli schemi in cui si rifugia la concorrenza e non avere timore di volare alto, ovviamente stando ben attenti a non avvicinarsi troppo al sole.

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TAG:
brand identity,rebranding,storie di brand
Si occupa di Social Media Management e Digital Communication presso Cavalieri Retail. Appassionata di Customer Experience e dei modelli di acquisto nelle nuove generazioni.

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