Quali ingredienti ci portano al #successo?
Se esistesse una ricetta non potrebbero mancare alcune attitudini specifiche, componenti senza le quali faticheremmo a scorgere la straordinarietà di un’impresa, l’unicità di un progetto.
Non potrebbe non esserci il coraggio di governare le innovazioni, l’arte di gestire il cambiamento che si oppone all’idea di contemplarlo. Una leadership forte, in grado di trasmettere la propria visione e idea di un futuro realizzabile. Creatività quanto basta (e chissà se basta mai): la lettura di un mondo diverso è una lettura straordinaria, nuova, stimolante, intuitiva. Esiste, infine, successo senza una corretta comunicazione? Ovviamente no. Strumenti e tecnologie di comunicazione migliorano l’efficienza e ottimizzano i risultati.
Si tratta di attitudini imprescindibili per il raggiungimento dei propri obiettivi, legate tutte da un filo invisibile: il filo della motivazione.
NELLA COMPLESSITÀ, LA #RESILIENZA
Quello che oggi viviamo è un presente ‘allungato’. Un tempo che va costantemente interpretato, che rallenta davanti alla complessità degli eventi e delle trasformazioni. Alla diffusa non decisione, l’unica risposta possibile è la resilienza, una motivazione tanto forte da non farsi scoraggiare, abbattere dalle difficoltà, sconvolgere dai cambiamenti inaspettati.
A un contesto lento e insicuro, si contrappone un futuro variabile, pronto ad affrontare le intemperie e a resistere alla tentazione di cedere alla sensazione di impotenza. Mutevole come mutevole è il mondo: ecco allora, che la capacità di cogliere tutte le opportunità diventa la chiave, l’asset su cui lavorare per la costruzione del proprio successo.
L’ATTO STRAORDINARIO DI RICOSTRUIRSI
Una determinazione che non si traduce in resistenza o rigidità. La resilienza, piuttosto, consiste nell’adattarsi alle condizioni, anche avverse, che ci troviamo ad affrontare. Per dirla attraverso le immagini che da secoli accompagnano e caratterizzano iconicamente l’esistenza dell’uomo, da un lato, con la determinazione del marinaio che affronta il mare in tempesta, ascoltando i suoi segnali, interpretandoli, anticipando e preparandosi alle sue mutevoli condizioni. Un mare prepotente che rappresenta quello spazio di prova in cui l’uomo agisce, si interroga, riscopre se stesso.
Dall’altro, con la pazienza dell’agricoltore che sa aspettare i giusti tempi per il raccolto, affrontando con esperienza i cambiamenti, anche quelli più difficili e straordinari che si presentano. È la semina il momento cruciale per un agricoltore che progetta e immagina l’evoluzione che trasformerà il proprio terreno. E se le intemperie diventano ormai sempre più frequentemente fonte di difficoltà, si approccerà al lavoro con sapienza.
Così un visionario deve adattarsi alle trasformazioni. Un po’ marinaio, un po’ agricoltore, un leader agisce innanzitutto con la straordinarietà di chi è capace di ricostruire.
Foto di Johannes Plenio da Pexels