Con l’evoluzione del mercato alimentare e il ruolo sempre più centrale del cliente, il marketing di prossimità diventa un elemento essenziale per creare un’esperienza d’acquisto autentica e significativa. COAL, forte delle sue radici nel territorio, ha saputo adattarsi a queste nuove esigenze, valorizzando la personalizzazione e la relazione diretta con i consumatori. Abbiamo incontrato il Dott. Alessandro Buoso, Direttore Generale di COAL, per scoprire come l’azienda interpreta e applica il marketing di prossimità, puntando su innovazione, etica e attenzione alle comunità locali.
Partendo dall’esperienza di COAL, come definirebbe oggi il ruolo del marketing di prossimità nella distribuzione alimentare e in che misura ritiene che possa contribuire a migliorare la relazione con i clienti?
Il marketing di prossimità rappresenta un pilastro fondamentale per COAL nella veste di approccio che permette di instaurare relazioni autentiche e di lungo termine con i nostri clienti. Questa interpretazione ci consente di comprendere a fondo le specificità delle comunità locali in cui operiamo e di rispondere con precisione alle loro esigenze. La conoscenza del territorio è il vero elemento attraverso cui interpretiamo i nostri assortimenti e la base, non solo per incrementare le vendite, ma per migliorare la qualità del rapporto con i clienti, creando un’esperienza di acquisto che rispecchi i loro valori e le loro aspettative.
La personalizzazione gioca un ruolo fondamentale nel marketing di prossimità. Qual è la visione di COAL in merito, e come riuscite a offrire esperienze su misura per riflettere le esigenze specifiche dei vostri clienti?
La nostra visione si basa sull’idea che ogni comunità sia unica, con esigenze e preferenze proprie, e che il marketing di prossimità debba riflettersi in questa unicità. Per noi la personalizzazione va oltre la semplice segmentazione demografica: ci sforziamo di comprendere le abitudini e le preferenze specifiche di ciascuna realtà in cui operiamo, fino ad arrivare al singolo individuo. Questa concezione ci consente di adattare la nostra offerta e persino il layout dei nostri punti vendita, in funzione della centralità del nostro cliente.
Parlando di innovazione, quali strumenti e tecnologie avete scelto per supportare queste iniziative di prossimità?
Partendo dal presupposto che considero la tecnologia uno strumento e non una strategia, cerchiamo di utilizzare i principali dispositivi di comunicazione diretta con il cliente, dal “digital signage” alle etichette elettroniche a scaffale passando, naturalmente, per l’on-line attraverso gli ormai immancabili canali social ma assegnando loro, ripeto, il ruolo che gli è proprio, quello di “attrezzi” funzionali ad una tecnologia di gran lunga più importante: quella umana.
La gestione dei dati è essenziale quando si punta alla personalizzazione. Quali accorgimenti adottate per garantire che la comunicazione sia mirata, rispettosa e sempre etica nei confronti della vostra clientela?
In COAL, la gestione dei dati è considerata cruciale, crediamo fermamente che l’etica deve guidare ogni interazione, e per questo facciamo di tutto per garantire che il trattamento dei dati sia sempre trasparente e responsabile.
In primo luogo, ci impegniamo a raccogliere solo i dati strettamente necessari, evitando ogni informazione superflua o invadente. In secondo luogo, abbiamo implementato sistemi di protezione avanzati per garantire la sicurezza dei dati raccolti, rispettando le normative sulla privacy in vigore. Infine, il nostro obiettivo è utilizzare questi dati per offrire comunicazioni che siano rilevanti, utili e in linea con le preferenze ei bisogni dei clienti, senza mai invadere la loro quotidianità.
Per noi, essere etici significa valorizzare il rapporto di fiducia con i nostri clienti, ascoltando le loro esigenze e rispettando la loro privacy.
Come immagina l’evoluzione del marketing di prossimità nel commercio al dettaglio e quali opportunità vede per COAL nel migliorare ulteriormente l’esperienza del cliente in un mercato in costante cambiamento?
Questa domanda mi affascina particolarmente e la ringrazio per avermela posta. Il mercato in costante cambiamento, come lei dice, ha visto negli ultimi anni una progressiva trasformazione dei format dei distributori arrivando pian piano a rendere quasi invisibile, per esempio, il confine tra discount e supermercato e a far comparire, anche in Italia, il “negozio senza personale”. Facciamoci una domanda: – ma vogliamo davvero che nella patria dell’enogastronomia la “customer experience” di un nostro cliente sia rilegata alla freddezza di una “vending machine”? Io penso che l’evoluzione del marketing di prossimità e le opportunità per COAL stiano dalla parte opposta di questa visione e precisamente nella capacità di mettere l’uomo al centro, negli sforzi per formare e rendere sempre più “affinate” le professionalità dei nostri operatori costruendo, in loro, la sempre più marcata attitudine di mettere il cliente al primo posto nella pratica e non solo nella teoria, nella abilità di saper vendere ciò che il cliente vuole comprare nel modo in cui egli vuole comprarlo. Stiamo lavorando fortemente in questa direzione ed abbiamo attivato strumenti come “COAL Campus”, una scuola di formazione per preparare e aggiornare costantemente i nostri collaboratori, convinti fortemente che la vera differenza la faranno le persone.
Dalle parole del Dott. Buoso emerge una visione del marketing di prossimità che va oltre la semplice logica commerciale, puntando con decisione sulla centralità dell’essere umano. In un contesto di continua innovazione, COAL sceglie di mantenere il cliente al centro attraverso la centralità delle proprie risorse umane, affidando loro compito di creare esperienze autentiche e relazioni durature. La filosofia COAL dimostra che, in un mondo sempre più tecnologico, il fattore umano rimane insostituibile, ponendo le basi per una relazione che non si limita al solo atto di acquisto, ma si estende alla vita della comunità stessa.