Se si parla di #leadership non si può evitare di menzionare REX, una community internazionale di imprenditori e manager, divisi in piccoli gruppi, che si incontrano tre volte l’anno per tre giorni per discutere di innovazione e scambiarsi idee, spunti, stimoli e punti di vista. Nato a New York nel 1989 su iniziativa di Will Phillips, REX ha assunto nel tempo una forma sempre più strutturata, finendo per diventare la comunità per eccellenza, il luogo ideale in cui ritrovarsi per condividere le proprie conoscenze con un gruppo selezionato di pari e stimolare la creatività.
Per avere un punto di vista consapevole sul ruolo esercitato dalla leadership nella crescita imprenditoriale, abbiamo avuto il piacere di conversare con Fausto di Giulio, CEO di REX per il mercato EMEA. Oltre a essere un moderatore della community, è anche un istruttore di Boxe Tailandese e Brazilian Ju-Jitsu, creatore di programmi di fitness internazionali, autore, speaker e instancabile talent-scout.
L’intervista
In che modo la leadership può favorire la creazione di un ambiente lavorativo che incoraggi l’innovazione e la sperimentazione?
Per prima cosa, un business leader deve saper mantenere la propria azienda competitiva, combattendo quello che è il nemico numero uno delle attività imprenditoriali: l’obsolescenza. In una società sempre più frenetica e competitiva, il modo più efficace per incoraggiare l’innovazione nell’ambiente di lavoro è di essere di esempio per tutti, allenando due forme distinte di mindset: il mindset dell’esploratore e quello dello sperimentatore. E lo strumento migliore per farlo è associarsi a un peer-advisory group come REX: un gruppo selezionato e diversificato di colleghi con cui confrontarsi e scambiarsi idee ed esperienze. Lo scambio avviene attraverso lo svolgimento di specifiche attività, l’utilizzo di strumenti mirati e seguendo una collaudata metodologia, sempre sotto la guida di un facilitatore professionista capace di gestire gruppi diversificati. Così facendo si riesce a creare innovazione, tanto del prodotto quanto dei servizi.
Quali sono gli attributi chiave che un leader deve avere?
Dal mio punto di vista, i leader che riescono a guidare nel tempo aziende competitive e profittevoli, al di là delle competenze specifiche, possiedono un set di svariate abilità complementari. Tra queste, spiccano soprattutto la curiosità insaziabile che porta a innovare, una forte passione che ti permette di superare i momenti di stress e fatica e infine il coraggio, perché senza coraggio non rischi e non innovi.
REX è un melting pot di imprenditori, CEOs e professionisti di comprovata esperienza. Quanto incide la presenza di personalità di questo calibro nella creazione di progetti innovativi?
Sono proprio i membri di un team REX a garantire innovazioni profonde e di valore. La nostra metodologia? Mettere insieme ingredienti di qualità. La stessa cosa che avviene in ambito culinario, dove è il cuoco a scegliere le dosi e le tempistiche di aggiunta. Più le materie prime sono di qualità, più il risultato finale, in termini di innovazione ed efficacia, sarà soddisfacente.
Dal 2010 a oggi Lei si occupa di seguire gruppi della REX community composti da membri provenienti da 25 nazioni diverse. Qual è il segreto per coinvolgere e far dialogare professionisti che appartengono a campi e aree geografiche tanto distanti tra loro?
Bella domanda! Avendo nel team REX persone provenienti da Arabia Saudita, Singapore, Svezia, Spagna e Italia non è facile. Il motivo è il seguente: siamo tutti vittime dei nostri pregiudizi cognitivi e culturali, e spesso tendiamo a giudicare chi è diverso da noi proprio per evitare di compiere lo sforzo intellettuale che comporta un ascolto consapevole e attento. Il segreto è scegliere già chi è mentalmente aperto e crede nei valori della tolleranza, dell’amicizia, della diversità. Se non credi a priori in questi valori, sarà molto difficile andare avanti. Una volta scelte queste persone, è sempre un piacere vederle collaborare, dialogare, confrontarsi, nel pieno rispetto delle reciproche differenze.
Considerato il successo della vostra iniziativa, è lecito aspettarsi nei prossimi anni la nascita di un numero sempre maggiore di community ispirate a REX?
In molti chiedono di aprire altri gruppi che si basino sulla nostra metodologia, perché REX è in primo luogo uno stile di vita. Per ora preferiamo rimanere degli “small giants”.
Qual è a Suo avviso il punto di forza che permette al REX di distinguersi dalle altre organizzazioni?
A mio avviso i punti di forza sono tre. In primo luogo, REX è un’organizzazione internazionale, in quanto attinge alle idee ed esperienze di tanti altri “rexiani” nel mondo. In secondo luogo, sappiamo di aver sviluppato in più di quarant’anni una metodologia unica, che ci permette di mettere insieme le persone giuste e gli strumenti più adatti per aiutare i professionisti a scambiarsi idee, ispirazione, supporto e sfida reciproca. Infine, possiamo contare su un percorso formativo interno, sia iniziale che continuo, che crea facilitatori professionisti di elevato valore, perché in un team REX il ruolo del facilitatore è fondamentale. I facilitatori devono essere abituati a gestire CEO, cioè gente abituata a comandare a casa loro e soprattutto a non ricevere comandi. Come tale, si tratta di un compito difficile e di grande responsabilità.
Sappiamo che è anche istruttore di Boxe Tailandese e Brazilian Ju-Jitsu, nonché ideatore di programmi di fitness internazionali, autore, speaker. Qual è il filo conduttore che accomuna tutte queste attività?
Tra le varie attività a cui mi sono dedicato negli anni il filo conduttore è sempre stato lo stesso: un mix di curiosità e passione per la formazione. Io adoro scovare persone talentuose e mi adopero con tutti i miei mezzi per vederle migliorare e performare al loro massimo, facendo cose che pochi riuscirebbero a compiere in situazioni difficili, che si tratti di combattere sul ring o superare competitors nel business, o vincere la sfida più difficile di tutte: vivere una vita appagante per sé stessi e fare di buono e di bello che possa portare a lasciarci dietro un mondo migliore.
Quanto e come è cambiata la Sua idea di leadership nel tempo?
Sin da ragazzo sono appassionato di filosofia orientale e occidentale. Merito della mia professoressa di filosofia di liceo, che mi ha dato accesso al pensiero dei grandi intellettuali della storia. Se c’è una cosa che ho capito, in tutti questi anni di letture ed esperienza sul campo, è che il concetto di leadership è un archetipo immutabile. Cambiano i contesti e gli strumenti, ma i tratti caratteristici dei grandi leader sono sempre gli stessi: al variare della forma, l’essenza resta invariata.
Il filosofo Eric Hoffer una volta disse “Il leader deve essere pratico e realista ma deve parlare la lingua dei visionari e degli idealisti” È d’accordo?
I leader visionari e idealisti, quando sono pratici e realisti, cambiano veramente il mondo. Poi, se sono giusti e coraggiosi lo cambiano anche in meglio, a beneficio di tutta l’umanità. Se invece sono avidi e arroganti, lo cambiano in peggio.
Qual è il ruolo di Davide Cavalieri, Direttore di questo magazine, nel Rex e qual è il suo contributo?
Davide è uno dei membri REX più longevi e coinvolti. Partecipa sempre con grande entusiasmo e passione, e contribuisce tantissimo con le sue idee. Inoltre, è l’unico professionista del gruppo che si occupa di Retail. C’è chi viene dalla produzione industriale, chi dal campo farmaceutico, chi dall’economia e finanza, ma quando parla Davide gravitano tutti attorno al suo carisma e alla sua expertise. Spesso gli viene chiesto di fare i cosiddetti “sharing”, momenti cioè in cui un membro del gruppo condivide qualcosa di proveniente dal suo settore. Normalmente, la pratica dello sharing avviene a rotazione, ma con Davide è sempre una tappa fissa, tanto è in grado di coinvolgere ed entusiasmare.
Il punto di vista espresso da Fausto di Giulio in questa intervista, porta ad associare il concetto di leadership non solo a termini come passione, coraggio e curiosità, ma anche come condivisione, dialogo tra pari, attitudine al confronto e arricchimento reciproco attraverso lo scambio di idee e di valori.
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