Food & Beverage

La nuova narrazione del cibo: fra esigenze e trend

Se il mio me di tanti anni fa entrasse oggi in un supermercato, probabilmente comprenderebbe un terzo dei prodotti che vedrebbe sugli scaffali. Il mondo del food è in continua evoluzione, si adatta alle nuove esigenze e ai nuovi trend, cambia le abitudini (o sono loro a cambiare il mondo del cibo?). E con lui cambia anche il modo di comunicare i nuovi trend, i nuovi interessi, le nuove necessità.

Food Marketing, un mondo che cambia 

Un modo per guardare la strada fin qui percorsa da tutto il comparto food e beverage è proprio attraverso le parole. I nuovi termini entrano nelle nostre vite e trovano il loro spazio, diventano parole di uso comune prima ancora che riusciamo a rendercene davvero conto. Complici i nuovissimi foodies – gli amanti del cibo, i prosumer moderni che si fanno ambasciatori di qualità e responsabilità etica – siamo in effetti investiti da un’ondata di neologismi a tema cibo.

Tenere gli occhi puntati sulle parole chiave del settore e sui loro cambiamenti vuol dire quindi puntare i riflettori sul mutare della domanda. Insomma, modulare la propria offerta per essere incisivi e immediati nel mercato. Entrare a far parte di quel foodtelling che tanto piace ai consumatori e che aiuta a valorizzare con autenticità i propri prodotti.

Alimenti “Senza” e “Con”: dal Free From al Rich In 

 Cresce l’invasione dei cibi ‘senza’. Se un tempo era lo zucchero, sono poi arrivati il sale, i conservanti e il tanto discusso olio di palma. Ma oggi sempre più consumatori scelgono prodotti senza lieviti, glutine, lattosio, i free from di cui i supermercati sono pieni. A cambiare il carrello della spesa, oltre agli stili di vita ormai iperattenti al ‘trend salute’, ci sono nuove esigenze che rispondono alle sempre più diffuse problematiche alimentari.

Ma, attenzione, non solo cibi ‘senza’: sono numerosissimi gli italiani alla ricerca di alimenti che forniscano un maggior apporto proteico. Se da un lato la motivazione sta nel sempre più diffuso minore consumo di carne, dall’altro è nell’appeal del rich in che si nasconde il successo di questi prodotti. L’idea di un alimento ricco di sostanze percepite come benefiche colpisce e attrae. E intercetta il bisogno di diversi segmenti di consumatori: dagli sportivi, che vogliono aumentare la propria massa muscolare, alle persone che, nel tentativo di perdere peso, seguono una dieta iperproteica. Un successo tale da incoraggiare alcune insegne della distribuzione a creare un’area ad hoc.

Healthy Food: è sempre questione di salute? 

È dalla fusione tra ‘nutrizione’ e ‘farmaceutica’ che nasce il termine nutraceutica, una disciplina che indaga tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti con effetti positivi per la salute. Una parola oggi sempre più in voga: l’informazione sul rapporto tra cibo e benessere è infatti fra i trend del momento e i nutraceutici – intesi come fibre, proteine di soia, fitosteroli – sono diffusi ovunque, anche in farmacia sotto forma di integratori alimentari.

Il DNA è influenzato da quello che mangiamo? Che rapporto c’è fra genoma e dieta alimentare? Domande che stanno alla base della (relativamente) nuova frontiera delle scienze alimentari: ognuno di noi reagisce in modo differente alle molecole presenti nei cibi. Nutrigenetica e nutrigenomica sono termini entrati ormai nelle nostre vite e proposti con sempre maggiore frequenza dai media anche non scientifici. I nutrienti sono oggi visti come segnali che dicono all’organismo in che modo comportarsi. Gli esperti più ottimisti ammettono che probabilmente già dalla prossima generazione sarà routinaria la collaborazione tra nutrizionisti e laboratori di genetica, per fornire al professionista sanitario il profilo genetico del soggetto, in grado di guidare il consiglio alimentare più adatto per le sue esigenze di benessere e di mantenimento della salute a lungo termine.

Alla base, per tutti, il concetto di healthy food. Un approccio che piace e fa trend, un modo di intendere il cibo che continua a crescere e a conquistare il suo spazio sugli scaffali e nella ristorazione. Ma parliamo di moda o di necessità di un regime alimentare salutare? La verità, come spesso accade, è nel mezzo. Una narrazione corretta, insomma, deve cercare l’effetto wow senza mai perdere di vista la qualità, l’autenticità e la tradizione di quello che si produce. Il classico ‘prodotto della nonna’, in fondo, non è mai fuori di moda.

 

Immagine di valeria_aksakova su Freepik

 

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Editoriale
Dopo percorsi professionali nel settore commerciale, nel 1989 fonda una società di ricerche marketing, formazione e consulenza che negli anni si è specializzata nel mondo retail, attualmente presente con il brand Cavalieri Retail. La società ha realizzato oltre 3.000 progetti nel settore della distribuzione operando in diversi segmenti del mercato e formato 50.000 persone per i maggiori brand italiani e internazionali. E’ docente di master specialistici nelle principali Business School e Università italiane. Da 30 anni scrive sulle principali testate del mondo della distribuzione fisica e digitale ed è autore di “Un desiderio chiamato retail“.

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