“On social distancing in our great outdoors”, “How to stay positive and connected”, “We invite you to support our local businesses in whatever way you can and explore ways”, sono soltanto alcuni dei messaggi che i siti web turistici degli stati americani stanno promuovendo di questi tempi.
Una modalità di valorizzazione del proprio territorio in ottica di sicurezza, puntando sulle tante bellezze e cose da fare per ogni tipo di visitatore, dove alla base della strategia di comunicazione possiamo evidenziare due elementi: personalizzazione e storytelling che accompagnano il visitatore ad approcciarsi con una modalità “Dream Big” e non “Big Dream” o addirittura “Impossible Dream”.
“Sognare in grande” è un modo di vivere, una filosofia, che in questo periodo, anche se risulta per molti, difficilmente perseguibile, è fonte di ispirazione per ricominciare.
L’Italia ha delle attrazioni uniche al mondo, lo sappiamo bene.
Secondo la classifica di Trip Advisor del 2019 è l’unico Paese insieme agli Stati Uniti, ad occupare ben tre posizioni della top ten mondiale, con il Colosseo, al primo posto assoluto, seguito dai Musei Vaticani e da Piazza San Marco, al terzo gradino del podio.
Dati senza dubbio positivi, ma è facile domandarsi perché soltanto questi tre siti risultino così speciali per i turisti, quando il nostro Paese può davvero ritenersi un “museo diffuso” per numero di siti patrimonio dell’umanità inseriti nella lista dell’Unesco.
L’Italia può far vivere al visitatore un’esperienza unica, come confermano i dati emersi da MIBACT e ENIT, l’agenzia nazionale del turismo, che evidenziano quanto il nostro Paese continui a suscitare un forte appeal sui turisti stranieri, con oltre 360 milioni di notti trascorse fino ad ottobre 2019 (+4,4%).
L’Italia è arte, è cultura, è buon cibo (basti pensare che è l’elemento distintivo della nostra offerta di ospitalità che suscita maggiore successo tra i turisti stranieri), è soprattutto un Paese che merita di essere visitato, conosciuto ed apprezzato, partendo da quella consapevolezza che noi per primi dobbiamo avere del nostro incredibile patrimonio culturale, per trasformarlo in un tratto distintivo dell’immagine della nostra Italia agli occhi del mondo.
Come possiamo valorizzare ancora meglio la nostra unicità?
Ritengo si debba lavorare ancora molto sulla creazione di percorsi tematici di forte impatto che stimolino la conoscenza anche di siti meno conosciuti ma di una bellezza senza pari, in cui ogni proposta sia davvero pensata sulle caratteristiche dei visitatori, arricchendo insomma la nostra offerta “su misura”.
Altro elemento non trascurabile è la capacità di raccontare la storia o un luogo, catturando l’attenzione e l’interesse della propria audience di riferimento, rendendo unico ed inimitabile l’oggetto del proprio racconto. Puntiamo sullo storytelling e il visual storytelling per descrivere al meglio il nostro “#Made in Italy”.
Trainiamo la crescita del nostro Paese con la componente digitale, non soltanto in fase di transazione e acquisto ma di digital tourist journey, con una strategia multicanale integrata e molto più mobile.
Usiamo la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata per far vivere l’esperienza che si potrebbe fare nel nostro Paese o per conoscere meglio le caratteristiche di un prodotto. Offriamo una nuova assistenza grazie all’uso di chat bot e assistenti virtuali per offrire informazioni “everywhere and everytime”. Gestiamo i dati in ottica CRM per migliorare e segmentare la nostra proposta culturale e commerciale. Formiamo le nostre persone affinché siano in grado di soddisfare le richieste e personalizzare l’offerta.
Ultimo fattore, ma non meno importante, portiamo l’Italia nel mondo come non abbiamo mai fatto, con quell’entusiasmo e voglia di ripartire che ci ha sempre contraddistinto perché la vera sfida oggi, è sapere guardare le cose con occhi diversi e più consapevoli.
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