Intervista a Gaetano Giannetto, founder Epipoli
A cura di Redazione
Abbiamo intervista Gaetano Giannetto, che ha consolidato negli anni un florido mercato grazie alle Gift Card, uno strumento ormai molto utilizzato dai consumatori che, oltre a contenere dati, permette di fidelizzare un cliente con la massima efficacia lasciandolo a un tempo soddisfatto.
Buongiorno, lei ha una vasta esperienza nel settore del retail. La prima domanda riguarda lo scenario. Si parla molto di difficoltà del retail fisico a vantaggio del mondo digital. Altri indicano l’integrazione dell’uno con l’altro come l’orizzonte più probabile. Ci sono, poi, quelli che urlano alla concorrenza sleale rispetti ai grandi marketplace di digital retail. Lei cosa ne pensa?
Il mercato del retail non sta andando bene. Ce lo confermano esempi illustri che non riescono a raggiungere il budget previsto.

Il segmento
maggiormente in crisi è quello dell’elettronica di consumo che ha rincorso
Amazon e le altre principali aziende dell’e-commerce sulla battaglia di
prezzo mentre avrebbero dovuto lavorare sul servizio e sull’ampliamento
offerta. Le Gift Card sono uno strumento che sta registrando delle crescite a
due cifre e si prestano perfettamente al multichannel. Anche sul fronte della
loyalty dal mio punto di vista sono state sprecate delle occasioni: Epipoli ha
sviluppato un programma che integra la funzione pagamento con quella di
accumulo punti e vantaggi (deals, copuon) che potrebbe rappresentare un
vantaggio competitivo importante. Ci vuole però una struttura decisionale
snella e coraggiosa per intraprendere strade di investimento e non di pura
difesa. Peraltro ci si difende contro un player che gode di indubbi vantaggi.
L’omnichannel. Se ne parla davvero
molto. L’idea di seguire il cliente per mezzo di un approccio cross-channel è
senza dubbio suggestiva. La personalizzazione dell’esperienza, le #strategie e
gli strumenti di remarketing, la customizzazione dei messaggi e del content sui
diversi device. Eppure in questa diffusione di dati sensibili molti vedono dei
punti deboli. Con i Big Data quindi cresce l’urgenza di garantire il rispetto
delle informazioni. Quale è la sua idea in merito?
Il GDPR avrebbe dovuto, nelle intenzioni, alleggerire la gestione della privacy nella direzione dell’uso decisamente più disinvolto che ne fanno altri mercati come per esempio gli USA. Nella realtà non sono certo che l’obiettivo sia stato raggiunto. In ogni caso temo che la difesa della privacy sia una battaglia luddista: oggi non è sostenibile con i Big Data e l’intelligenza artificiale. D’altro canto se penso all’ingenuità con cui si mettono foto private sui social network, privandosi di fatto della loro proprietà capisco che poi alla fine il tema della privacy non sia così percepito. L’effetto positivo è che con un buon utilizzo della A. I. riceveremmo solo messaggi ai quali siamo interessati. Noi stiamo lavorando per Groupalia con SAS esattamente in questa direzione con grande soddisfazione di tutti.
Parliamo di #customer engagement, di cui lei è specialista. Lei ha fondato MyGiftcard. Ce lo racconta?

Ho introdotto in Italia le Gift Card nel 2006. Sembravo un visionario. Abbiamo convinto alcuni partner – primo fra tutti Mondadori Abbonamenti e un grande retailer: Esselunga. Il primo anno abbiamo venduto qualche decina di Carte e abbiamo brindato. Oggi siamo a diversi milioni… Non esistono quali i premi fisici, il mondo del welfare ha reso enorme il business. I retailer lo considerano il metro quadro più redditizio del punto vendita. Le nostre Prepagate Mastercard sono una forma di democratizzazione dell’accesso al web perché sono accessibili a tutti, anche ai non bancarizzati. Abbiamo lanciato le prime assicurazioni tramite Gift Card. Abbiamo lanciato la prima Gift Card di raccolta Fondi… insomma abbiamo rivoluzionato tante cose e siamo solo all’inizio. Questo è un mercato che si nutre di innovazione.
Che valore ha nelle strategie di loyalty e fidelizzazione la creazione di una lift card e, simbolicamente, che valori porta al committente rispetto si suoi clienti?
La Gift Card è il prodotto icona per eccellenza. Mi piace pensare che sia una sorta di voto alla fiducia del Brand e quindi in qualche modo una misura della sua forza e capacità di attrazione. E poi è un eccellente generatore di traffico e un creatore di leads.
Quali servizi collaterali offrite a supporto della gift card?

Noi seguiamo tutto il ciclo: dalla creazione di una Gift Card privativa o Closed Loop (si tratta elle carte emesse da una azienda e redimibili all’interno dei suoi punti vendita), alle RAN (Restricted Autorization Network) dei centri Commerciali, alle Gift card in vendita prezzo le terze parti: retailer fisici, retail digitali, e-tailer, alle Gift Card per il canale B2B.
Realizziamo tutto: dal motore del programma, cioè la soluzione tecnologica, alla creazione dell’artwork, alla scelta del formato, alla scelta della materia prima (plastica, cartone, carta) alla realizzazione dei planogrammi, alle consegne ai punti vendita, alla gestione dei merchanser, agli espositori, totem. Abbiamo trasformato un prodotto intangibile in una categoria merceologica di pari dignità dei più grandi prodotti di largo consumo. Con la differenza che l’insegna paga solo sul venduto. Insomma molti ci sono venuti dietro e sono spuntati concorrenti da tutte le parti. Ma non esiste un concorrente che sia presente dappertutto, come noi. Per questo siamo considerati un punto di riferimento e un modello a livello internazionale.