Una massima confuciana recita:
Se ascolto dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco.
A distanza di oltre duemilacinquecento anni da quando queste parole furono pronunciate, la validità del messaggio è sempre più attuale e pertinente.
L’epoca digitale ci pone di fronte alla necessità di sviluppare nuove forme di navigazione in un flusso crescente di informazioni, pena il rischio di esserne sommersi e travolti .
Se ascolto dimentico…
Oggi la trasmissione orale dei contenuti è utilizzata soprattutto in ambito accademico, o contratta in formule efficaci come i TedX.
Se vedo ricordo…
Le immagini invece affollano i social, con un volume e una varietà tali da venire meno al loro mandato primario di fissarsi nella memoria.
Se faccio capisco…
Sono invece le esperienze dirette a farsi largo come strumenti di ingaggio e motivazione all’acquisto. Basti pensare alla formula recentemente proposta dal portale Airbnb, che arricchisce la propria offerta con esperienze da vivere nei luoghi che si intendono visitare.
Il corso di pasta casereccia con la nonna a Roma, il tour musicale con un dj a Cuba, la lezione di cucina con un cuoco indigeno in Messico, cos’hanno in comune? Mettendo in pratica il loro sapere, le persone trasmettono competenze, valori e vissuti emozionali a chi è coinvolto nell’esperienza.
Esattamente di questo si occupa lo storydoing: dell’arte di raccontare attraverso ciò che facciamo. L’arte di “raccontare facendo” può essere applicata in ambito formativo per rendere non solo efficace, ma anche molto stimolate e divertente il percorso in cui si viene coinvolti. Si tratta infatti di una #formazione che, attraverso modalità̀ esperienziali e di collaborative learning, permette di acquisire competenze narrative in grado di tradurre in racconto il lavoro delle persone. A partire dall’esperienza personale di ogni partecipante, si avvia un processo di condivisione e rielaborazione corale. Guidati dal formatore e attraverso l’esercitazione pratica, i racconti individuali e di gruppo vengono organizzati in storyboard e sceneggiature.
Nella fase successiva, si approcciano le tecniche basilari di scrittura e i diversi linguaggi narrativi che permettono di tradurre il fare delle persone in fiaba, poesia, rappresentazione video, gioco enigmistico, fotoromanzo, racconto collettivo e così via. Il prodotto del lavoro di gruppo fornisce contenuti immediatamente fruibili e utilizzabili attraverso molteplici canali e supporti, dai social alle campagne comunicative, dagli arredi al merchandising, arrivando alle presentazioni aziendali e all’allestimento di stand fieristici e mostre aziendali.
Il valore di ciò che viene creato è perfettamente riassunto nelle parole del sociologo Francesco Morace: “Lo storydoing sarà il racconto in tempo reale di ciò che il brand sta facendo, quali progetti sta attivando, quale mobilitazione sociale e civile è in grado di sostenere, in modo ricco e variegato”.
Attraverso le storie di lavoro si trasmettono esperienze, sensazioni, conoscenze. Le persone, attraverso l’elaborazione del proprio vissuto lavorativo, diventano maggiormente consapevoli del proprio ruolo. In forma di racconto, inoltre, le storie diventano facilmente condivisibili, memorabili, e richiedendo risorse minime non comportano costi aggiuntivi. All’interno delle organizzazioni le narrazioni possono essere utilizzate come potente strumento per agevolare il cambiamento, incentivando comportamenti di employee engagement e di collaborazione con i clienti. Utilizzate all’esterno, comunicano in modo immediato ed efficace l’identità dell’impresa e il valore del prodotto attraverso il lavoro che lo anima.
Nel quadro di un crescente rapporto di interazione tra aziende e cliente, in un’ottica di formazione interna e comunicazione verso l’esterno, potremo quindi integrare la massima di Confucio:
Se ascolto dimentico
se vedo ricordo
se faccio capisco
Se racconto, genero senso.
Se poi tutto questo viene fatto con il sorriso e il divertimento, allora potremo contare su un nuovo modo di comunicare e caratterizzare l’esperienza di acquisto in modo integrato, originale e autentico.
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