Sostenibilità, inclusione, accessibilità: chi non ha sentito parlare di almeno uno di questi temi (soprattutto) in quest’ultimo periodo? Oltre a essere grandi argomenti di attualità, infatti, alcuni termini fanno capolino nella comunicazione aziendale di un numero sempre maggiore di brand.
Quanto è importante l’etica del business per un’azienda?
La risposta è “importantissima”. Quel che sembra ormai certo è che si tratta di contenuti che contribuiscono alla creazione di valore.
BUSINESS ETHICS, OCCHIO ALLA COERENZA
Oggi più che mai il mondo ha bisogno di persone (e di aziende) etiche. E se per #etica si intende tutto ciò che è convenzionalmente e coscientemente ritenuto giusto, l’etica del business aggiunge un terzo elemento, fondamentale alla realizzazione di un business fidelizzato e duraturo: l’autenticità. Il valore delle scelte effettuate in una dimensione aziendale è dato anche dalla coerenza delle proprie azioni.
Che si tratti di decisioni interne alla propria azienda e che coinvolgono i propri dipendenti, o che si tratti di prese di posizione su questioni più ampie, che rendono il mondo un posto migliore, le azioni contribuiscono realmente alla realizzazione degli obiettivi che ci si è posti. Coerenza e autenticità sono le uniche carte che salvano l’approccio etico da fenomeni – oggi peraltro diffusissimi – come greenwashing e socialwashing. Perché non basta vere uno, due, dieci prodotti a scaffale con l’etichetta “green”: la sostenibilità deve riguardare l’intera offerta, le strategie e persino la governance aziendale.
PRENDERE (E COMUNICARE) DECISIONI RESPONSABILI
Il valore della responsabilità d’impresa passa attraverso scelte definite eticamente giuste, a volte anche coraggiose. Decisioni che riguardano ogni campo del sociale, che hanno un occhio rivolto al futuro, con l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore anche per le generazioni che verranno. Ma se è vero il #business etico è un elemento chiave che permette di distinguersi sul mercato e generare valore per la propria azienda, è altrettanto vero che è necessario che ogni decisione responsabile rientri in una strategia di comunicazione volta a raccontare il proprio impegno e a trasmetterlo al consumatore finale.
La comunicazione deve dunque interpretare coerentemente i valori del brand: ne è un esempio la recente campagna Ikea sulla parità di genere, in occasione dello scorso 8 marzo. Al centro della scena un palloncino che sta per rivelare se il nuovo arrivato sarà di sesso maschile o femminile. Una volta scoppiato, a essere rivelato è il messaggio al centro della campagna: il talento non ha genere.
PER UNA BUONA REPUTAZIONE
Un numero ogni giorno maggiore di consumatori si dimostra sensibile a quella che potremmo definire Intelligenza etica. Una sensibilità alle tematiche attuali ed eticamente condivise che porta a prediligere prodotti e servizi attenti alle questioni sociali e ambientali, a scegliere brand impegnati apertamente sul fronte dei diritti, della salvaguardia del pianeta, dell’accessibilità.
Insomma, un vero e proprio patto di fiducia non scritto tra il cliente e l’azienda. Una creazione di valore da parte del brand che, quando autentico, gioca un ruolo chiave nel processo di fidelizzazione del consumatore e genera l’aumento della reputazione aziendale, disegna gli scopi e l’identità aziendali partendo da valori condivisibili.
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