a cura di Redazione
Articolo apparso su siviaggia.it, 18 maggio 2018
Chi è il Travel Designer?
Ecco di che cosa si occupa esattamente. E come intraprendere questo nuovo, affascinante mestiere.
La sua mansione è quella di organizzare vacanze, partendo però da un bagaglio personale di esperienze e competenze diverso dal tour operator.
Innanzitutto gli itinerari che traccia nascono da sue effettive esperienze di viaggio: propone ciò che ha visto con i suoi occhi. Non vende, insomma, pacchetti proposti da compagnie o agenzie del settore, non ricorre a cataloghi e non si rivolge a corrispondenti locali. Non è un intermediario. Prima di qualsiasi altra cosa è un viaggiatore, che ha scoperto gli angoli più disparati del Pianeta e studia il modo di proporli al pubblico, partendo dalle esigenze e dagli interessi del cliente, mettendo a disposizione la propria esperienza di esploratore e di tecnico.
Attraverso le relazioni che ha costruito nel corso degli anni si è creato una rete di conoscenze nelle mete che andrà a proporre: ha relazioni solide con guide turistiche, albergatori, corrispondenti locali.
Essendo stato in loco, poi, ha dimestichezza con i punti forti e le problematiche di ogni location di sua competenza. Ha un’attenzione a dettagli che sui pacchetti proposti su internet non si trovano. E a partire da questi dettagli (l’albergo giusto, una gita particolare, uno scorcio ignoto ai più) costruisce un itinerario in base alle singolo e specifiche esigenze del turista.
In altre parole il Travel Designer raccoglie informazioni dettagliate sul turista e gli “cuce” addosso un itinerario, come un sarto cuce abito su misura. Una volta scavato nelle esigenze personali del cliente (aspettative, gusti, abitudini e magari fobie), questa nuova figura professionale apre il planisfero e traccia un itinerario concordandolo con il turista, che a quel punto può anche decidere di procedere in proprio all’acquisto dei biglietti per recarsi in loco e prenotare personalmente il proprio alloggio. Ad essere remunerato, infatti, è il progetto dell’itinerario, non l’esperienza di viaggio vera e propria.