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Le previsioni di Doug Stephens

Il RETAIL è un settore in pieno sviluppo. “Vedremo più trasformazioni nei prossimi dieci anni di Retail di quante viste nei precedenti mille”, afferma Doug Stephens, fondatore del sito internet Retail Prophet e autore di The Retail Revival: Re-Imagining business for the New Age of Consumerism (re-immaginare il business per la nuova era del consumismo). Stephens ha recentemente pubblicato le sue 10 previsioni su come il Retail cambierà nel futuro prossimo. Ecco i 10 punti:

1. Nuovi metodi per l’analisi del consumatore (ricerca senza precedenti)

“Neurobiologi tedeschi stanno mappando le onde cerebrali in risposta al prezzo del prodotto per scoprire come il cervello umano percepisce i prezzi e il valore” – scrive Stephens – “I retailer hanno ora opportunità senza precedenti di utilizzare la tecnologia e i dati e favorire la comprensione del consumatore (non su ciò che egli dice di voler fare, ma su quello che realmente fa)”.

2. Consegna in 1 giorno (o poche ore)

Amazon sta testando la consegna via drone in 30 minuti. Forse l’idea può sembrare bizzarra e fantascientifica, ma ciò che sorprende è che i consumatori in realtà attendono questo momento con entusiasmo. “Per competere nella vendita al dettaglio on-line, i negozi potrebbero iniziare ad usare le loro posizioni come centri di distribuzione” dice Stephens.

3. I negozi tradizionali avranno la stessa intelligenza analitica del mondo online

“La conoscenza di chi è nel negozio, dove si muove e con quali prodotti interagisce, verrà calcolata in tempo reale” dice Stephens. “Quando entriamo in un negozio fisico, la nostra cronologia di navigazione ci seguirà, informando il retailer sulla nostra shopping esperienze”. Apple ha recentemente implementato la tecnologia bluetooth che rileva chi è presente nel negozio.

4. Le società dei Media inizieranno a vendere prodotti

Il ruolo tradizionale dei media come inserzionisti sta mutando, infatti stanno iniziando a vendere i prodotti stessi. Per esempio, gran parte dei prodotti presenti sulla Rivista Harper’s Bazaar è già acquistabile online sul loro sito web. Le Riviste cambieranno. La TV cambierà. “Gli spettacoli televisivi non solo pubblicizzeranno prodotti (come già fanno) ma genereranno ricavi per la vendita reale dei prodotti”.

5. Ci sarà una “nuova rivoluzione industriale

In risposta agli scioperi per salari migliori, le aziende low cost come McDonald e Wal-Mart inizieranno ad automatizzare le attività di vendita. Questo è già il presente, ad esempio in Wal-Mart con l’installazione di 10.000 sistemi self-checkout, e in McDonald Europa con 7.000 touchscreen.Nella foto, il Chiosco Vini Self-service già presente nella catena americana Wal-Mart.

6. Sparirà la linea di demarcazione tra on-line e offline

A fine 2013 eBay ha lanciato le “vetrine digitali” a New York e San Francisco, che hanno permesso ai clienti di ordinare prodotti-online da un touchscreen presente in un vero negozio-facciata lungo la strada; con consegna il giorno stesso. Stephens dice che questo è un modo semplice per i rivenditori di impressionare i clienti . “Non solo questi impianti aggiungono un elemento di sorpresa e di varietà per i clienti, ma permettono ai marchi di aprire un negozio in sedi opportune e spesso meno convenzionali. Sono Negozi che non hanno bisogno di personale, né di un inventario annuale, né di supporto tecnico periodico”.

7. La Privacy diventerà un business

I consumatori sono sempre più preoccupati per la loro privacy mentre fanno shopping online, e inizieranno a pagare dei servizi per mantenere l’anonimato dell’acquisto. Inoltre, i rivenditori saranno costretti a fare molto di più per rassicurare i clienti che i loro dati di acquisto è sicuro.

8. Alle persone non interesserà più “possedere” un bene (sarà sufficiente utilizzarlo)

Mentre la classe media ha problemi economici e si adatta al vivere con meno, tutti i consumatori inizieranno sempre più a valutare il noleggio. “Auto, case, articoli per la casa ed elettrodomestici, e case di vacanza saranno sempre più condivise”, scrive Stephens. Rent The Runway, ad esempio consente già alle donne di affittare abiti che non potrebbero permettersi. Questa sarà la tendenza nel .

9. I Feedback Social saranno il fattore cruciale d’acquisto

Nordstrom ha recentemente lanciato un programma in cui si mostra la merce che su Pinterest è più popolare (più “pinnata”). In questo modo gli acquirenti possono essere condizionati da “ciò che la comunità web ritiene bello/interessante/alla moda”. Questo diventerà sempre più comune dal 2014 in poi. Sempre più, gli acquirenti cercheranno un confronto con recensioni e opinioni degli altri consumatori, i loro “like”, i “pin” o i “google+1” per avere un termine di paragone o un suggerimento su ciò che è “desiderato” in larga scala anche dal resto delle persone.

10. I prezzi potranno cambiare più volte in un’ora

I rivenditori inizieranno a testare il “prezzo dinamico” nei negozi, apportando a loro stessi il vantaggio competitivo di siti come Amazon e Priceline. “Aspettiamoci di vedere l’incorporazione di altri dati quali tempo e prezzi competitivi nel carrello online del cliente” afferma Stephens.

 

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doug stephens,futuro,mercati,modelli organizzativi,previsione

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