Eventi e newsStore management

Il prodotto aumentato

Di Fabrizio Bellavista,  digital transformation expert e partner “Emotional Marketing Research”
L’accelerazione dell’innovazione ha portato nuovi paradigmi: il prodotto/servizio si trova ad entrare in contatto con contesti prima a lui lontani, contesti che sono facilitati dalle nuove tecnologie…

Ma anche no: il sociale e la visione multi-offerta, unitamente ad una serie di nuove proposte nate da contesti particolari, sganciano questi nuovi assets dalla mera innovazione tecnologica.

Abbiamo un valore aggiunto di prossimità, favoriti, per esempio, dalle tecnologie NFC e/o iBeacon, che permettono di espandere la propria realtà, tra l’altro, ad instant promotions piuttosto che ad approfondimenti sulla propria tracciabilità; a questa componente se ne aggiunge un’altra, determinata dalla geo-localizzabilità che offre un ulteriore valore aggiunto. Mi spiego meglio: un qualsiasi prodotto che sia geo-localizzabile porta con sè un potenziale particolare: se geo-localizziamo una persona a noi particolarmente cara all’interno di un certo lounge bar, senz’altro il locale acquisisce per noi un valore particolare.

Ma la stratificazione del valore può continuare ad aumentare: il peso specifico di un prodotto cambia anche in base alla sua connessione con il territorio; ad esempio, un libro fruito da un gruppo di lettura di una Social Street in collegamento con una libreria poco distante, acquisirà un’aura sociale molto forte che ne varierà il valore percepito. E, restando nel campo librario, questa volta in ambito digitale: un qualsiasi epub ben costruito avrà un valore diverso in base non solo alla qualità del testo e/o alla celebrità dell’autore ma anche in relazione alla qualità/quantità dei link presenti. Nel campo della cinematografia, l’esperimento in corso di “dynamic pricing” cambia il valore del biglietto in base a circa settanta variabili tra le quali: il biglietto sarà meno caro quando c’è in concomitanza una partita di football o il martedì, sarà invece a prezzo pieno se piove oppure – e questo è molto interessante – se il film è trend topic su Twitter. A questo si aggiunge, nel caso di una famosa multisala di Milano, l’offerta di un ristorante-cinema di 24 posti che serve cene unitamente alla visione del film, come pure una sala multimediale per il cinema on demand, in cui si potrà prenotare un film a richiesta da fruire in gruppo.

Se parliamo invece di servizi, nel campo della logistica sono parecchie le start up che lavorano sull’ottimizzazione, variando il valore di un certo trasporto nei confronti di un altro; in questo caso l’impatto ambientale è dominante nella valutazione e sono molte le organizzazioni che favoriscono l’incontro tra trasporto e disponibilità di carico sui mezzi. Secondo uno studio di Frost & Sullivan, infatti, un camion su 4 in USA ed Europa viaggia vuoto e i restanti 3 viaggiano carichi in media al 50%.

Abbiamo visto, in questa brevissima carrellata, tanti esempi di prodotti ‘aumentati’ che lo sono diventati seguendo strade molto diverse ma in cui è emerso chiaramente come le componenti sociali, quella di sharingness piuttosto che di vicinanza (e non solo quelle tecnologiche, dunque), cambino il valore e, forse, in ultima analisi, anche la realtà di un prodotto.

 

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